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Metafore e racconti terapeutici
Autore: dott. Zuccaro Mario 12 marzo 2020
La caratteristica fondamentale della metafora o dei racconti terapeutici sta nel fatto che i personaggi e gli eventi che vi sono descritti sono equivalenti- isomorfi- agli individui e agli eventi che caratterizzano la situazione o il problema della persona. Così ogni persona che è coinvolta nel problema, è rappresentata fra i protagonisti del racconto metaforico. Le rappresentazioni non sono “uguali” bensì “equivalenti”, nel senso che mantengono fra i parametri della metafora gli stessi rapporti riscontrabili nella situazione reale.
In questo momento così delicato è importante, oltre ad utilizzare le misure cautelative adottate dal Ministero della Salute, gestire l'ansia che ne consegue.
Innanzi tutto bisogna precisare che l'ansia in quanto emozione è un anticipatore di ciò che sta per accadere. Che sia qualcosa di reale oppure di natura previsionale, ci aiuta a fronteggiare l'evento, ci prepara all'azione. E' un'emozione che possiamo definire adattiva, ma in determinate circostanze può prendere il sopravvento, diventando come un motore  sempre acceso e che brucia enormi quantità di benzina senza fermarsi mai.
Ne consegue un enorme fonte di stress che porta a comportamenti poco funzionali e spesso irrazionali. Si rende quindi necessaria la sua gestione verso una modalità più sana ed equilibrata.

Ciò che ci rende particolarmente ansiosi è la nostra modalità di percepire e pensare agli eventi.
Il pensiero ricorrente in questo periodo, ad esempio, è la paura del contagio e di contagiare di conseguenza i propri familiari. A questo pensiero scattano una serie di emozioni, come la paura, l'ansia; quest'emozioni di conseguenza ci porteranno ad emettere dei comportamenti per ridurne la loro intensità come ad esempio il controllo della temperatura corporea, lavarsi ripetutamente le mani a distanza di breve tempo, reperire un abnorme quantità di  informazioni pensando di cautelarci il meglio possibile.
Se il pensiero è rivolto sempre ed unicamente verso il polo del possibile contagio ne conseguono tutte quelle emozioni e quei comportamenti che col tempo risulteranno deleteri per il proprio equilibrio psicofisico

Naturalmente c'è un confine tra pensieri legittimi, in quanto è naturale proteggere se stessi e la nostra famiglia, e i pensieri che invece diventano una vera e propria ossessione. Così come c'è un confine tra le modalità di comportamento che ci sono state indicate e quelli che sono invece veri e propri atti compulsivi cioè quelle azioni che vengono ripetute più volte a distanza di breve tempo anche se non necessarie.

Cosa possiamo fare in questi casi:
1) Come già accennato la sovraesposizione alle informazioni può generare ansia e confusione. Attieniti solo alle informazioni ufficiali, eviterai così le informazioni discordanti e le fake news che girano sul web, fai spazio nella tua mente ad altre cose che ti aiuteranno a fronteggiare questo momento.

2) L'igiene è un importante, ma attenzione a non farlo diventare un atto compulsivo, i gesti quotidiani in aggiunta alle indicazioni fornite dal Ministero della Salute rendono la tua casa SICURA.

3) Occupa il tuo tempo: Lo smart working può essere oltre ad uno strumento produttivo, un ottimo strumento sia per gestire le giornate che per distrarsi.
Concediti in questo periodo uno spazio in cui distenderti. Leggere un buon libro, ascoltare musica, può essere un modo per concedere alla mente un luogo lontano dalle preoccupazioni. Dedicati a quei progetti accantonati oppure rispolvera quelle passioni lasciate da tempo perché assorbite dalle routine giornaliere.
La mente è creativa, ti aiuterà a rilassarti.

4) Fai attività fisica: L'esercizio fisico abbassa lo stress e di conseguenza l'ansia, una vera è propria valvola di sfogo. Scarica la tensione muscolare attraverso esercizi aerobici. Fallo in compagnia dei tuoi cari. Ci sono tante applicazioni sul web che possono aiutarti in questo.

5) Infine utilizziamo le informazioni, quelle vere, attraverso un pensiero più razionale. Se per esempio il pensiero ricorrente è la paura del contagio, bisogna far leva sulle informazioni fornite dalle autorità competenti: ossia “uscirò solo quando necessario, se adotto le misure cautelative che sono state fornite le probabilità di contagio sono basse, quindi adotterò una distanza di almeno 1 metro, eviterò assembramenti":
Crea nella tua mente una zona protetta costituita da questi comportamenti semplici, ma molto importanti.
Con questo atteggiamento di pensiero le emozioni, quindi l'ansia e la paura saranno meno intense e circoscritte solo a determinati momenti.
E ricorda, che non è auspicabile avere il controllo su tutto, ma faremo ognuno la nostra parte.
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