Disturbi dell'Alimentazione

Disturbi dell'Alimentazione DCA
disturbi dell'alimentazione

Il termine disturbi del comportamento alimentare è stato coniato per definire delle condizioni cliniche in cui il disagio è caratterizzato da un rapporto alterato con il cibo e con il proprio corpo tale da compromettere la qualità della vita e delle relazioni sociali della persona che ne è affetta.

I disturbi del comportamento alimentare costituiscono l'insieme di tutte le sindromi psichiatriche che si manifestano attraverso un comportamento alimentare disturbato.

All'interno di questa definizione sono racchiusi tre tipi di patologie:


  1. Anoressia nervosa (AN)
  2. Bulimia nervosa (BN)
  3. Disturbi del comportamento alimentare non altrimenti specificati (DCAnas)

L'Anoressia Nervosa è una patologia che ha come nucleo caratteristico un'estrema paura di aumentare di peso, una profonda sensazione di essere sovrappeso o francamente grassi (pur essendo spesso già molto magri o normopeso) e il continuo timore di perdere il controllo sul proprio peso, sul cibo e sul corpo.

Per questi motivi, i soggetti affetti da anoressia cercano di ridurre il più possibile l'assunzione del cibo, eliminano alcuni cibi che ritengono pericolosi per la linea e cercano in ogni modo di perdere peso o mantenere un sottopeso a volte anche estremo.


 

Criteri diagnostici


Seguendo i criteri diagnostici del DSM IV per Anoressia Nervosa si intende rifiuto di mantenere il peso corporeo al di sopra o al peso minimo normale per l'età e per la statura (peso che rimane al di sotto dell'85% di quello previsto ), associato a intensa paura di acquistare peso o diventare grassi, anche quando si è sottopeso, alterazione del modo in cui il soggetto vive il peso o la forma del corpo, o eccessiva influenza del peso e della forma del corpo sui livelli di autostima, o rifiuto di ammettere la gravità dell'attuale condizione di sottopeso e, nelle femmine dopo il menarca, amenorrea, cioè assenza di almeno tre cicli mestruali consecutivi. Nell'ambito dell'Anoressia Nervosa si riconoscono inoltre due sottotipi:

  • con restrizioni: il soggetto non presenta regolarmente abbuffate o condotte di eliminazione.
  • con abbuffate e/o condotte di eliminazione (vomito autoindotto, uso inappropriato di lassativi, diuretici, enteroclismi)

La bulimia nervosa è caratterizzata da “abbuffate” con perdita di controllo e assunzione caotica di grandi quantità di cibo, anche fino a 20.000 calorie. Le crisi sono seguite da comportamenti di compenso per evitare l'incremento ponderale e chi ne è affetto mantiene solitamente un peso adeguato all'età e alla statura. Le abbuffate hanno in genere una frequenza quotidiana e, poiché suscitano sentimenti di colpa e di vergogna, sono effettuate di nascosto. Si distinguono due sottotipi bulimia: la bulimia con condotte di eliminazione, in cui il peso è mantenuto mediante il vomito auto'indotto o ricorrendo a diuretici, lassativi e enteroclismi, e la bulimia senza condotte di eliminazione, in cui i comportamenti compensatori sono l'alternanza con il digiuno e/o l'intensa attività fisica.

Le più temibili complicanze mediche, dovute al vomito, sono le lesioni dell'esofago, la rottura dello stomaco e le aritmie cardiache, queste ultime possibili causa di morte.

Il disturbo da alimentazione incontrollata è caratterizzato da abbuffate non seguite da comportamenti di compenso con conseguente aumento di peso. Gli episodi bulimici sono seguiti da idee di colpa, disgusto e depressione.


 

Come evolvono


Sebbene anoressia e bulimia siano considerate due patologie distinte, almeno la metà di chi ne è affetto passa, nel corso della vita, dall'una all'altra forma. L'anoressia sembra avere un'evoluzione cronica con una possibilità di “guarigione” del 30%, che riguarda soprattutto le persone giovani e bene integrate nella vita sociale e lavorativa, e di miglioramento di un ulteriore 30%.

Per quanto riguarda la bulimia, chi segue le cure ha il 75% di probabilità di migliorare entro un anno ma, almeno nella metà dei casi, tende successivamente a ricadere alternando fasi di miglioramento e peggioramento.



Psicoterapia Cognitivo Comportamentale 

Psicoterapia per il disturbo Depressivo 

 Il percorso di psicoterapia individuale ha come obiettivo la costruzione di strumenti di conoscenza e di equilibrio emotivo che facilitano nel paziente l’attenuazione e/o la scomparsa dei sintomi e aumentano le sue abilità di regolazione emotiva, necessarie per affrontare le difficoltà di vita. La psicoterapia svolta, di tipo cognitivo-comportamentale,   è riconosciuta dalle linee guida internazionali come il più efficace nel trattamento dei DCA.
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